Resto al Sud è tra le più apprezzate iniziative imprenditoriali nel Mezzogiorno e Sud Italia, riconfermata anche nel 2023 a seguito delle numerose richieste. Resto al Sud favorisce lo sviluppo dell’imprenditoria nel Sud e nel Centro Italia, offrendo contributi economici fino ad un massimo di 200.000 €. Possono presentare domanda di accesso al bonus gli imprenditori under 56, residenti in alcuni comuni e regioni specifici del territorio nazionale.
La startup innovativa TrovaWeb srl ha deciso di condensare tutte le informazioni più importanti nella guida che state per leggere.
Resto al Sud: i requisiti per l’accesso
Per poter beneficiare a tutti gli effetti dei finanziamenti di “Resto al Sud” i richiedenti devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
- un’età compresa tra 18 e 55 anni, senza limiti per i 24 comuni delle zone sismiche con più del 50% di edifici inagibili;
- residenza nei territori coperti dal finanziamento, quando non presente, ottenuta entro 60 giorni dalla richiesta accettata;
- nessun contratto a tempo indeterminato
- assenza di titolarità di altre imprese o attività alla data del 21 giugno 2017;
- sede operativa o legale dell’impresa costituita dopo il 21 giugno 2017 in un comune incluso nei finanziamenti di Resto al Sud 2023, mentre per società costituende si hanno 60 giorni (o 120 se dall’estero) per dare vita all’attività a seguito della proposta accettata.
Qual è il contributo economico di Resto al Sud?
Il contributo economico erogato dall’iniziativa “Resto al Sud” copre infatti il 100% delle spese: un 50% con un finanziamento agevolato e l’altro 50% con un contributo a fondo perduto. Il finanziamento può essere così suddiviso:
- massimo di 50.000 €;
- fino a 200.000 € nel caso di società composte da 4 soci;
- massimo di 60.000 € per le imprese individuali
Il finanziamento si compone anche di un bonus, un contributo a fondo perduto pari a 15.000 € per le ditte individuali o le attività professionali, fino a un massimo di 40.000 € per le società.
I settori ammessi
Le imprese già nate o costituende, per avere accesso al piano di agevolazioni devono operare in questi settori produttivi:
- Produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- Fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
- Servizi al turismo;
- Commercio.
Le forme giuridiche ammesse
- Imprese individuali;
- Società di persone;
- Società di capitali (comprese le unipersonali);
- Società cooperative.
Spese ammissibili
I contributi offerti dal piano “Resto al Sud” sono impiegabili per lo sviluppo delle attività. Tuttavia il finanziamento non copre la promozione pubblicitaria, le spese per le consulenze e per il personale dipendente
- ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa);
- macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
- programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione;
- spese di gestione (massimo 20% del programma di spesa).
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