La Pubblicità oltre ad essere Anima del Commercio ci da una Mano a Pagare meno Tasse vediamo in che modo ed in quale misura è possibile scaricare o dedurre la Pubblicità.
Che l’Italia sia fra i Paesi al Mondo con il più alto grado di tassazione lo sanno certamente tutti ed in particolare le Aziende ed i Professionisti che oltre ad affrontare il Mercato e la Concorrenza e sostenere il costo del Lavoro dei Dipendenti si trovano a “dividere” letteralmente gli utili con lo Stato.
Art. 90 comma 8 della Legge 27 Dicembre 2002 n.289
“Il corrispettivo in denaro o in natura in favore di societa’, associazioni sportive dilettantistiche e fondazioni costituite da istituzioni scolastiche, nonche’ di associazioni sportive scolastiche che svolgono attivita’ nei settori giovanili riconosciuta dalle Federazioni sportive nazionali o da enti di promozione sportiva costituisce, per il soggetto erogante, fino ad un importo annuo complessivamente non superiore a 200.000 euro, spesa di pubblicita’, volta alla promozione dell’immagine o dei prodotti del soggetto erogante mediante una specifica attivita’ del beneficiario, ai sensi dell’articolo 74, comma 2, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.”
Art. 108 comma 2 del Tuir
“Le spese di pubblicita’ e di propaganda sono deducibili nell’esercizio in cui sono state sostenute o in quote costanti nell’esercizio stesso e nei quattro successivi…”
Dunque le spese pubblicitarie sono deducibili per intero, poi sta a Voi decidere se attribuirle all’esercizio dell’anno in cui ha avuto luogo l’erogazione o “spalmarle” in quote uguali nel limite dei 4 esercizi successivi (in totale puoi spalmare le spese su un periodo di 5 anni).
L’importante è che le quote di ripartizione siano uguali, per cui avrai:
- 1 esercizio: 100% nel primo anno
- 2 esercizi: 50% per 2 anni
- 3 esercizi: 33% per 3 anni
- 4 esercizi: 25% per 4 anni
- 5 esercizi: 20% per 5 anni